I rapaci nel territorio di Valbrona
Il termine rapace viene adoperato per designare tutti gli uccelli che presentano un becco ad uncino, insieme a dei robusti ed affilati artigli, idonei alla cattura di prede. L’etimologia della parola deriva dal latino “raptare” (afferrare, stringere) poiché essi afferrano ed uccidono le prede con i loro artigli letali, possono lacerare le prede a terra, ghermire pesci dall’acqua e colpire mortalmente in volo altri uccelli. Hanno anche evoluto un becco appiattito alla base e caratterizzato dalla forte curvatura delle ossa premascellari e mascellari, che consente loro di cacciare e di nutrirsi di altri animali. Possono essere individuati e riconosciuti due grandi ordini di rapaci: quello dei Falconiformes, che comprende tutti i rapaci diurni (i predatori per eccellenza) e quello degli Strigiformes, che comprende tutti i rapaci notturni. In Italia sono presenti 2 famiglie di rapaci: la famiglia degli Accipitridi, composta da circa 220 specie, di cui 13 nidificanti in Italia e la famiglia dei Falconidi, composta da 60 specie di cui soltanto 10 coinvolgono l’Italia.
Si possono ammirare (con un pò di fortuna) lo Sparviero (Accipiter nisus-foto 1 sopra), la Poiana comune (Buteo buteo-foto 2 sopra), il Nibbio bruno (Milvus migrans-foto 3 sopra) e il Gheppio (Falco tinninculus-foto 4 sopra)
Rarissimamente un Astore (Accipiter gentilis-foto 1 sopra) o un Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus-foto 2 sopra) mentre vi sono molte possibilità di avvistare un Falco pellegrino (Falco peregrinus-foto 3 sopra/foto 4 sopra particolare della sua testa). Il modo di volare del Falco pellegrino è inconfondibile, caratterizzato da secchi, veloci e potenti colpi d’ala intervallati da rapide planate. Rappresenta sicuramente l’essere più veloce del regno animale, in quanto nel 2005 è stato registrato il record attuale di velocità di un falco in picchiata (mentre era a caccia), dove ha raggiunto la velocita’ impressionante di 389 km/h. Ma la cosa altrettanto sensazionale è che, questo rapace riesce a mantenere un pieno controllo durante il volo, nonostante tocchi tali formidabili, e impressionanti, velocità. Per questo motivo che le sue prede sono principalmente uccelli in volo, in modo da avere a disposizione sufficiente spazio di frenata per non schiantarsi al suolo.
Sentendosela di passeggiare nel bosco con il favore delle tenebre, si potrebbero pure avvistare dei rapaci notturni come il Gufo comune (Asio otus-foto 1 sopra), la Civetta comune (Athene noctua-foto 2 sopra), il Gufo reale (Bubo bubo-foto 3 sopra) e l’Assiolo (Otus scops-foto 4 sopra)
L’Allocco (Strix aluco-foto 1 sopra) ed il Barbagianni (Tyto alba-foto 3 sopra) completano la famiglia dei rapaci presenti nel nostro territorio.