LE CASCINE

Piccola gita alle Cascine

Percorso Oratorio di San Rocco > Reginata > Le cascine > Oratorio di San Rocco
Lunghezza del percorso km. 2,15
Dislivello massimo m. 99 in salita
m. 97 in discesa
Difficoltà sentiero escursionistico facile – classe T
(escursione Trekking turistica)
Tempo medio complessivo di percorrenza 35 minuti
Abbigliamento usuale per le normali escursioni in montagna (scarponcini, maglione, giacca a vento, bastone/racchetta ecc.).
Interesse naturalistico dell’escursione

Questo itinerario è in generale in ombra e fresco e, percorso verso il tramonto, dà la possibilità di incontrare la fauna tipica dell’habitat boschivo di queste zone: i mammiferi, gli uccelli ed anche i rapaci.

Percorso effettuato il

Maggio 2016

N.B.:  descrizioni riportate e le fotografie rappresentano lo stato del percorso al momento in cui l’escursione è stata effettuata. Vista quindi la natura mutevole della montagna e delle condizioni atmosferiche vi raccomandiamo di verificare preventivamente lo stato e la percorribilità degli itinerari. Non ci assumiamo nessuna responsabilità per eventuali incidenti avvenuti percorrendo un itinerario da noi proposto

Dall’Oratorio dedicato a San Rocco si prende la strada asfaltata a destra, rispetto alla facciata. Dopo 50 metri, si arriva ad una piccola area relax dove è possibile tramite una “veduva” dissetarsi con la fresca e pura acqua della Valbrona. Nei paraggi si trova la Cappella dedicata a Sant’Agata.

Davanti a voi si aprono tre vie. A sx. si va verso il Santuario della Madonna della Febbre o della Valle. A dx. si prende la carrozzabile verso Alpe di Oneda, ma questo itinerario prosegue dritto. (foto sotto) Davanti al nostro sguardo, la maestosità del Gruppo delle Grigne con, a sx. la Grigna Settentrionale detta anche Grignone, a dx. la Grigna Meridionale detta anche Grignetta. Finisce la strada asfaltata ed inizia il tratto sterrato. Pochi metri e si giunge in località “Reginada” con una bella Edicola dedicata alla Madonna.

Un’ampia curva verso sinistra, vi apre la vista sul “Paradis di asan”. In questa località si portavano gli animali nel periodo di caldo torrido in estate per assaporare un po’ di refrigerio. L’acqua sempre fresca e cristallina dava pure modo agli asinelli di dissetarsi. Si prosegue con un occhio ai bordi della strada dove crescono (in base al periodo) molte erbe spontanee, ad esempio degli ottimi asparagi selvatici. (foto qui sotto) Ancora un tratto …

… al palo segnaletico (foto qui sotto) tenete la sinistra della casa (nella foto), ed è subito una cartolina sul Lago di Como, ramo di Lecco. (Proseguendo diritti si può imboccare il sentiero per Caprante.

Gli amanti della natura da queste parti hanno di che sbizzarrirsi. Uno scorcio anche sui Monti dell’Alto Lario ed appare un primo casolare in sasso.

Un primo masso erratico (in questa zona ne troveremo molti) ricorda che questa valle è stata modellata dal passaggio di ghiacciai. Lungo questo tratto, durante i mesi di Aprile e Maggio, potrete incontrare dei bei narcisi autoctoni: ricordate che sono una specie protetta e non si possono raccogliere.

Al bivio si prosegue diritto (a sx. si raggiunge la “Càsina” che è proprietà privata) addentrandosi nella vegetazione.  Qui il sentiero termina ma anche senza segnaletica, potrete uscire dal bosco solo seguendo la luce. Anche questi terreni vengono falciati dal proprietario e quindi sarebbe meglio non schiacciare l’erba. Per far questo si costeggiano le piante, tenendo sempre la destra e si riprende la strada sterrata abbondonata precedentemente. Come punto di uscita dal prato prendete come riferimento la 4° foto qui sotto. L’alternativa è percorrere a ritroso lo stesso sentiero percorso all’andata, fino al bivio precedente e tenendo la destra ritornare al punto di partenza.

Nel prato sopra di voi troverete un altro masso erratico di buone dimensioni. Una lucertola si crogiola al sole e la discesa precedente ora, per riguadagnare quota, si trasforma in leggera salita. Risalendo, si apre davanti a voi il panorama della Punta Spartivento di Bellagio.

Si vedono i due promontori, nell’ordine: Mandello del Lario in alto e Abbadia Lariana in basso. Tutt’intorno dei castagni secolari e massi erratici.

Un ultimo tratto e si chiude il percorso ad anello, raggiungendo il bivio precedentemente intrapreso. (Foto sotto) Da questo punto si ripercorre a ritroso la stessa strada dell’andata godendosi il panorama (scorcio sull’ex villa della Famiglia Villa-ora proprietà Turati) e si rientra al punto di partenza: l’Oratorio di San Rocco. Dal momento in cui siamo partiti, nonostante le soste per scattare fotografie e godere del panorama, sono trascorsi 45 minuti. Percorso quindi adatto a tutti.